Introduzione alla problematica clinica
Allineare i denti con un apparecchio ortodontico comporta non solo sacrifici psicologici, ma anche economici. Per questo motivo, una volta finito il trattamento è importante che i risultati durino nel tempo attuando strategie di prevenzione per evitare che i denti tornino storti. La recidiva ortodontica è la condizione per cui i denti tendono a ritornare naturalmente allo stato precedente alla terapia ortodontica. Le cause di questo fenomeno sono principalmente tre:
- i tessuti gengivali e parodontali, modificati dal trattamento ortodontico, necessitano di tempo per riorganizzarsi dopo la rimozione dell’apparecchio;
- i tessuti molli della cavità orale esercitano una pressione che comporta la recidiva;
- la bocca è sottoposta a diverse forze muscolari che riescono a spostare facilmente i denti dopo aver tolto l’apparecchio, in quanto non sono ancora consolidati nella nuova posizione.
Altri fattori che possono contribuire alla recidiva ortodontica sono abitudini viziate come il bruxismo, l’onicofagia, la respirazione orale e il portare oggetti alla bocca facendo leva sui denti.
Per garantire un successo a lungo termine della terapia con apparecchio fisso, le fasi successive sono estremamente delicate e importanti.
In primo luogo, la fase di contenzione ha l’obiettivo di mantenere i denti nella loro corretta posizione, per cercare di stabilizzare i tessuti gengivali e paradontali, e per contenere la pressione esercitata dai tessuti molli. Senza questo periodo di mantenimento, il trattamento ortodontico risulterebbe potenzialmente instabile e potrebbe comportare il ritorno alla situazione originaria o ad una nuova mal occlusione. La contenzione viene effettuata tramite apparecchi chiamati retainers, fissi e mobili, che devono essere indossati almeno per il tempo minimo necessario per la riorganizzazione paradontale (che di solito è di circa un anno).
In secondo luogo, la fase di monitoraggio è decisiva. Lo scopo è valutare la distribuzione delle forze occlusali durante il contatto dentale con alcune prove di serramento.
Importanza della valutazione nella problematica clinica
Indagare le caratteristiche della muscolatura della bocca consente di individuare per tempo il tipo di problematica:
- una muscolatura affaticata, può comportare una riduzione dello stimolo meccanico sull’osso alveolare;
- una muscolatura disequilibrata, causata da abitudini che determinano l’utilizzo maggiore dei muscoli di destra o di sinistra e, più in generale, dal sovraccarico di specifiche zone dentali;
- una muscolatura ipertonica, può portare a cefalee di tipo muscolo-tensivo o conseguenze sul tratto cervicale.
L’analisi neuromuscolare diventa cruciale non solo durante il trattamento ortodontico, ma anche nelle fasi iniziali – screening e prima visita – in quanto si ha l’opportunità di individuare precocemente eventuali problematiche, e nelle fasi finali – finishing – per poter verificare lo stato dell’equilibrio occlusale.
Importanza della valutazione tecnologica oggettiva