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26 Novembre 20241. Analisi e diffusione della stomatofobia nel mondo
L'importanza della salute orale per il benessere generale di un individuo è sostenuta da una vasta mole di letteratura. Da un lato, un problema orale o occlusale è spesso associato ad altre condizioni di salute sfavorevoli, come il diabete e i disturbi cardiaci. Dall'altro, la trascuratezza a livello del cavo orale ha un impatto negativo sulla qualità della vita, in tutte le fasce d'età [1].
Negli ultimi anni, si è osservato un crescente interesse verso le barriere psicologiche nella prevenzione della salute orale. Una di queste barriere è la paura del dentista, che provoca il ritardo o la totale assenza di visite odontoiatriche, con conseguenze negative sull'utilizzo dei servizi sanitari, sui risultati di salute orale e sui costi sanitari correlati [2].
Quando si cerca di stimare l'incidenza della paura su scala mondiale, la letteratura evidenzia una notevole difficoltà nella selezione degli strumenti da somministrare ai pazienti per valutarla in modo statisticamente significativo. Lo studio che più si avvicina a una stima sensata e non sensazionalistica è quello di Silveira et al., 2021 [3].
I loro risultati mostrano che:
- Il 15.3% della popolazione ha paura del dentista.
- Il 12.4% ha un’alta paura del dentista.
- Il 3.3% soffre di una paura severa del dentista.
Gli stessi autori hanno evidenziato una maggiore incidenza della stomatofobia nelle donne rispetto agli uomini.
Quando si parla di "paura del dentista", spesso si sottolineano gli aspetti neuro-cognitivi e comportamentali. Numerosi studi sono stati condotti per comprendere le radici neurologiche di questo problema e i fattori che ne aumentano la probabilità.
In tal senso, uno studio interessante [4] ha indagato se esistano tipologie diverse di stomatofobia e se stimoli differenti ne causino l'insorgenza. Attraverso un modello innovativo basato su metodi statistici avanzati, sono stati individuati tre principali elementi che generano diverse manifestazioni di stomatofobia:
- Dolore e trattamenti invasivi
- Perdita di controllo
- Sensazioni fisiche (ad es., stimoli audio-visivi)
Differenziare i diversi tipi di paura facilita la gestione di questi pazienti, che richiedono rassicurazioni e attenzioni specifiche a seconda del caso.
2. Quali sono le cause della stomatofobia
Un contributo interessante è stato fornito dalla Prof.ssa Claudia Dellavia dell'Università Statale di Milano, durante un'intervista al Corriere della Sera [5], in cui ha spiegato che esistono diverse evidenze scientifiche a testimonianza di una mappatura elevata della bocca nel cervello, superiore ad altri distretti corporei.
Di conseguenza, possediamo una propriocezione e una sensibilità molto più elevate quando si tratta di azioni che coinvolgono il nostro cavo orale, accentuando così il discomfort, l'ansia e la paura.
Come già accennato, gli stimoli audio-visivi di un riunito odontoiatrico sono una delle principali ramificazioni della stomatofobia. Uno studio [6] ha analizzato quali apparecchiature odontoiatriche generano rumori, odori, vibrazioni e altre sensazioni tali da irritare il soggetto stomatofobico. Ecco le principali in ordine decrescente:
- Siringa dentale
- Pinza da estrazione
- Sonde falciformi
Abbiamo voluto esplorare anche la possibilità che esista una correlazione genetica nei soggetti che sviluppano la paura del dentista. Tuttavia, la letteratura disponibile non è sufficiente per desumere un trend robusto, e gli autori dei pochi studi condotti su questo tema non concordano su una predisposizione genetica specifica.
Uno studio condotto a Hong Kong [7] ha tentato di correlare la presenza di stomatofobia in 212 coppie madre-figlio.
L'analisi statistica di Wong et al., 2020 ha mostrato una correlazione tra le azioni di frenaggio, lucidatura e iniezioni di anestesia durante le estrazioni dentali, evidenziando che bambini di madri con disturbi sociali o di ansia tendono a sviluppare paura del dentista.
3. Le possibili soluzioni per la gestione di pazienti affetti da stomatofobia
È certo che la sola classe degli odontoiatri non può combattere un fenomeno complesso come la stomatofobia, che ha radici neurologiche e psico-comportamentali. La soluzione deve essere ricercata anche a livello di politiche istituzionali e ministeriali.
Ad esempio, nei paesi del Nord Europa, in particolare in Svezia, sono stati dimostrati gli effetti positivi di un programma di promozione della salute orale e prevenzione delle patologie, attivo dal 1974. Il programma, rivolto ai bambini e ai giovani, promuove l'igiene orale, una dieta equilibrata e l'uso di dentifrici al fluoro, oltre a includere modelli "tell-show-do" (NdA: dì-mostra-fai) per prevenire l'insorgenza della paura del dentista [8].
L'approccio scandinavo è supportato dalla componente neuro-cognitiva dell'eziologia della stomatofobia, e potrebbe essere efficace anche nel resto del mondo, partendo dall'educazione dei più piccoli sull'importanza della salute orale e delle visite regolari dal dentista. Questo approccio potrebbe anche risolvere la trasmissione ereditaria delle ansie e delle paure dei genitori verso i figli.
Oltre alle soluzioni istituzionali, è importante individuare anche soluzioni pragmatiche per gli odontoiatri. La letteratura suggerisce di minimizzare gli stimoli audio-visivi, ad esempio insonorizzando le sale d'attesa o utilizzando musica di sottofondo per ridurre l'ansia dei pazienti.
Durante la visita, il rapporto di fiducia tra paziente e dentista rimane la soluzione più efficace per gestire la stomatofobia. Infine, è consigliabile che gli odontoiatri sottopongano i pazienti con segnali evidenti di paura a un questionario specifico, per valutare se sia necessario l'intervento di uno specialista prima di procedere con trattamenti invasivi.
Riferimenti
[1] Vigu A, Stanciu D. When the fear of dentist is relevant for more than one’s oral health. A structural equation model of dental fear, self-esteem, oral-health-related well-being, and general well-being. Patient Prefer Adherence. 2019;13:1229-1240 https://doi.org/10.2147/PPA.S209068
[2] Wong HM, Zhang YY, Perfecto A, McGrath CPJ. Dental fear association between mothers and adolescents-a longitudinal study. PeerJ. 2020 May 13;8:e9154. doi: 10.7717/peerj.9154. PMID: 32440376; PMCID: PMC7229765.
[3] Ethieli Rodrigues Silveira, Mariana Gonzalez Cademartori, Helena Silveira Schuch, Jason A. Armfield, Flávio Fernando Demarco, Estimated prevalence of dental fear in adults: A systematic review and meta-analysis, Journal of Dentistry, Volume 108, 2021, 103632, ISSN 0300-5712, https://doi.org/10.1016/j.jdent.2021.103632..
[4] van Houtem CMHH, van Wijk AJ, Boomsma DI, Ligthart L, Visscher CM, De Jongh A. The factor structure of dental fear. Eur J Oral Sci 2017; 125: 195–201. © 2017 Eur J Oral Sci
[6] Leal AM, Serra KG, Queiroz RC, Araújo MA, Maia Filho EM. Fear and/or anxiety of children and parents associated with the dental environment. Eur J Paediatr Dent. 2013 Dec;14(4):269-72. PMID: 24313576.
[7] Wong HM, Zhang YY, Perfecto A, McGrath CPJ. Dental fear association between mothers and adolescents-a longitudinal study. PeerJ. 2020 May 13;8:e9154. doi: 10.7717/peerj.9154. PMID: 32440376; PMCID: PMC7229765.
[8] Nydell Helkimo, A., Rolander, B. & Koch, G. Dental fear in school children and young adults attending public dental health care: prevalence and relationship to gender, oral disease and dental treatment; trends over 40 years. BMC Oral Health 22, 146 (2022). https://doi.org/10.1186/s12903-022-02166-6